Arrivederci, mercanti

avventura minore - perturbazione "le carovane"

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    Quando si era abituati a un determinato ordine nella galassia, l'arrivo di un nuovo elemento scombinava le cose. Non sembrare era gradito, anche solo perché faceva uscire dal cerchio di sicurezze a cui era abituata la gente, tuttavia poteva piano piano venir accettato. Anzi, dopo un iniziava quasi a far parte di un nuovo ordine. Perciò dispiaceva se quell'elemento prima o dopo veniva a mancare. In quel caso si parlava dei mercanti. Quelle navi esotiche che erano arrivate lì, sconosciute da tutte.
    Alicia e Bert erano nella loro nave e osservarono un'altra corvetta dei mercanti passare davanti a loro.
    Stanno lasciando i territori del Primo Ordine per tornare da dove erano venuti.
    Commentò Bert.
    A molti la cosa dispiaceva, anche solo per l'apporto economico che quei popoli avevano portato. Gli scambi erano stati vantaggiosi per chi viveva sui pianeti. Molti avrebbero preferito che quella gente continuasse a rimanere lì e a commerciare.
    Già, li abbiamo visti arrivare, lì abbiamo visti svolgere il loro commercio e adesso li vediamo andare via.
    C'era ancora gente che li contattava, magari per uno scambio dell'ultimo minuto, ma le loro navi non si fermavano più per molto tempo. Il loro scopo era tornare, anche se comunque si potevano trattenere ancora un po', dato che non disdegnavano che qualcuno acquistasse o vendesse ancora con loro. Il fatto era che gli scambi che interessavano loro ormai erano stati fatti. Volevano tornare nei loro mondi e godersi le nuove ricchezze. Eventuali altri beni erano un di più, ma non erano particolarmente importanti.
    Anche ai due ragazzi dispiaceva un po'. Si erano abituati a quella gente. Tuttavia sarebbe stato ingiusto tenerli prigionieri nei loro territori, privandoli dell'autonomia e di tornare ai loro mondo.
     
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    Anche rimanere fermi a riflettere poteva giovare alla crescita personale. Vero, le esperienze erano fondamentali e senza di esse nessuno avrebbe potuto imparare qualcosa. Tuttavia a volte bisognava anche sapersi riposare e pensare a ciò che si aveva fatto, per rielaborarlo e comprenderlo. Correre troppo faceva sì che ci fosse il rischio di non trarre i dovuti insegnamenti da ciò che si aveva incontrato. Tra l'altro riposare era anche piacevole.
    Pensi che li rivedremo presto?
    Domandò l'amico.
    Non lo so. Però se li volessimo cercare, non credo che ci vorrebbe molto.
    In effetti un conto era sperare che qualcosa accadesse, un altro era farlo accadere.
    Anche se per parecchio tempo non si è parlato di loro, non sappiamo molto della loro storia e della loro cultura.
    Era vero, tutti si erano focalizzati sul guadagno e sugli scambi.
    Già, forse abbiamo perso di vista qualcosa di molto importante.
    Troppo distratti da tutta quella ricchezza.
    L'amica intanto continuò a guardare le stelle. Comunque pochi secondi dopo si accese un piccolo allarme e lo schermo iniziò a lampeggiare. I due ritornarono immediatamente attenti.
    Abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto, dobbiamo muoverci.
    Nel computer erano indicate le coordinate da cui risultava provenire il segnale.
    La nave si mosse in fretta, seguendo il segnale.
     
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    La nave si diresse velocemente verso il punto indicato. Non potevano certo prendersela comoda quando qualcuno era sotto attacco. Anche un minuto poteva fare la differenza. Spesso infatti le navi che chiedevano aiuto erano disarmate e non erano dotate di personale esperto nel combattimento, perciò anche l'arrivo di un solo caccia di appoggio era importante. Alicia mantenne la velocità elevata, ma non eccessivamente, in modo da poter cambiare la traiettoria in caso di imboscate.
    Presto intravide la nave. Era estremamente grande ed era armata, dato che si vedevano le torrette sparare. Il numero di caccia che la stava attaccando era davvero alto.
    Chiedi subito rinforzi.
    Disse a Bert.
    Stavo per farlo in questo momento.
    Visto il numero di assalitori, sarebbe stata dura farcela da soli. Perciò la cosa migliore era chiedere aiuto. L'amico pigiò un tasto, mentre la ragazza provò a mettersi in contatto con la nave.
    Abbiamo ricevuto la vostra richiesta di aiuto. Stiamo arrivando.
    A rispondere fu una voce in perfetto basic.
    Siamo lieti si sentirlo dire.
    La ragazza raggiunse la nave in difficoltà. Poté notare le sue forme eleganti, segno che doveva appartenere a qualcuno che aveva un certo peso tra i mercanti. Bert aveva già iniziato a sparare con la torretta, mentre il loro caccia volava già sopra il ponte superiore della nave.
    Alicia, non rispondono.
    Aveva provato a contattare la stazione spaziale, ma era come se la loro comunicazione non fosse arrivata.
    Tieni il canale aperto. Magari sentiranno.
    Quindi ingaggiò un caccia e riuscì ad abbatterlo abbastanza velocemente. Almeno fino a che rimanevano vicini alla nave e alle sue torrette riuscivano a respingerli.
     
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    Spesso era più la pressione psicologica a rendere difficile il conseguimento di un'impresa, che le reali motivazioni. Bastava insistere e magari anche avere una buona strategia per cavarsela da una situazione apparentemente difficile. Le sconfitte in molti casi avvenivano perché ci si arrendeva, non perché non si fosse in grado di conquistare la vittoria. Non era sempre facile imparare a farlo, a capire quando si era abbastanza forti, ma lo si poteva fare anche quando si stava combattendo.
    Alicia e Bert continuavano a dare supporto alla nave dei mercanti. Finché rimanevano vicino a lei e alle sue torrette erano in discreto vantaggio. I due ragazzi svoltarono attorno al ponte di comando. Alicia prese di sorpresa un caccia pirata e lo distrusse, l'amico riuscì ad immobilizzare uno che tentava di andare alle loro spalle e lei lo finì poco dopo.
    Ancora una volta i pirati si ritiravano e sapevano che sarebbero tornati.
    Vogliono tirarla per le lunghe. Se riescono ad indebolire gli scudi del trasporto fino a distruggerli potrebbero farla.
    L'amico era nervoso. La situazione non era delle più favorevoli.
    Non dobbiamo stare al loro gioco.
    Alicia aveva osservato come si muovevano. Vi era un trasporto leggero, che non prendeva parte all'attacco. Difficilmente era la nave con cui volevano tentare di abbordare i mercanti. Era troppo piccola per prendere un bottino così grosso.
    Credo che quel trasporto contenga il capo che li coordina.
    Attaccavano e si ritiravano insieme, come se ci fosse un capo. Era probabile che fosse proprio lì, magari in una nave neanche troppo resistente, non a caso li osservava da lì, ma non si era arrischiata a portarsi in posizioni dove avrebbe potuto osservare meglio, ma avrebbe corso il rischio di venir colpita.
    Alicia aprì una comunicazione con il capo dei mercanti. Avevano fornito a molte di quelle navi un codice di comunicazione speciale per evitare che venissero intercettate dai pirati. Il protocollo cambiava periodicamente. Sperava che una nave così grossa lo avesse ricevuto e presto scoprì che era così.
    Abbiamo una richiesta da farvi. Quando attaccheranno di nuovo, voi concentrate il fuoco delle torrette contro una squadra dei pirati alla volta. Poi noi accelereremo e allora le vostre torrette dovranno sparare ai caccia che attaccheranno noi.
    In tal modo i mercanti avrebbero prima attirato il fuoco dei pirati verso di loro, grazie all'effetto psicologica nell'efficacia di martellare una singola squadriglia, poi avrebbero coperto loro mentre si dirigevano verso il trasporto del capo.
    Non capisco perché, ma mi fido.
    I pirati tentarono un nuovo attacco. Alicia girò attorno alla nave dei mercanti, per poi spuntare da un altro punto, andando più veloce che poteva verso il trasporto del capo. Se l'avessero distrutta avrebbero avuto la battaglia in mano.
    Non sparare. Potrebbero capire prima cosa abbiamo in mente.
    Il loro ala Y continuò ad andare. Due caccia pirati provarono anche ad avvicinarsi, ma furono scoraggiati dalle torrette. Solo quando i due furono sufficientemente vicini al trasporto capirono cosa stesse succedendo.
    Alicia sapeva di dover fare in fretta. Sparò il primo colpo. Che colpì la corazza della nave. Sparò un secondo che penetrò all'interno e distrusse la stiva. Il trasporto mostrò segni di cedimento. I suoi motori sembrarono lavorare di più, ma la ragazza continuò a sparare, colpendo più e più volte un'antenna che fungeva da sistema di comunicazione. Questa si staccò e l'energia che doveva fluire a lei si diffuse ad alcuni sistemi esterni della nave. La nave era vecchie ed erano state apportate delle modifiche che intaccavano la sua resistenza, tra cui l'antenna.
    I caccia iniziarono a puntare a quello dei due ragazzi. Il quale aveva anche incassato un paio di colpi durante la sua avanzata. Ci avrebbero messo un po' a coprire la distanza Alicia doveva sfruttare quegli attimi preziosi.
    Colpì il trasportò in un punto. Il colpo produsse danni evidenti. Lo colpì ancora e furono evidenti delle perdite, lo colpì ancora e ci furono dei cedimenti strutturali in tutto il trasporto. La nave cercò di darsi alla fuga, ma Alicia non volle mollarla, continuò a sparare in quel punto, a martellarla e a starle dietro.
    Intanto un caccia pirata iniziò ad avvicinarsi, voleva mettersi alla loro coda. Il trasporto ormai era messo malissimo. Alicia colpì ancora una volta lì, questa volta il maniera molto precisa. Su tutto il trasporto vi furono malfunzionamenti visibili dall'esterno. Il caccia dei pirati di avvicinò ancora. Il trasportò però ormai aveva smesso di fare manovre o perché la sua manovrabilità era stata compromessa o per altro motivi. Era un momento critico. Alicia chiamò a se tutta la sua concentrazione. Sparò un altro colpo, ancora più preciso del precedente. Questo penetrò in profondità e il trasportò venne distrutto.
    Il caccia pirata era ormai a portata di tiro, ma venne prima colpito da Bert e la sua nave paralizzata. Alicia lo svoltò e lo distrusse.
    Ora doveva concludere quella battaglia e doveva farlo facendoli scappare. Anche se ora erano in vantaggio erano comunque meno numerosi e la vittoria non sarebbe stata certa se avessero continuato.
    Aprì un canale di comunicazione con i pirati.
    Pirati del cazzo, il vostro capo è morto e preso farete la sua stessa fine. Vi offro però la possibilità di avere salva la vita. Eiettatevi subito. Più tardi passeremo a recuperarvi e ad arrestavi.
    Alicia giocava sull'effetto psicologico della perdita del capo, oltre che alla confusione di non avere qualcuno che li coordinava.
    Sapeva che non avrebbero accettato di farsi arrestare, ma doveva far credere loro di esserne in grado di farlo. Come previsto si diedero alla fuga. Le le loro navi iniziarono ad allontanarsi da loro e dal mezzo dei mercanti. La loro nave era salva, anche se aveva ricevuto qualche danno. Lei fece finta di inseguire i pirati, per essere più credibile, ma poi tornò dai mercanti. Quando i pirati furono ormai lontani, il mercante con cui avevano parlato, aprì una comunicazione.
    Grazie per il vostro aiuto. Vorremmo che saliste a bordo.
    I due ragazzi accettarono e viaggiarono con la loro nave presso l'hangar. Il loro ala Y continuò ad avanzare in direzione del punto dove potevano atterrare le navi e i due si prepararono all'atterraggio.
     
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    Era una sensazione strana aver combattuto da soli contro tutti. Proprio proprio da soli non erano stati, dato che i mercanti li avevano aiutati, però erano stati gli unici a venir in loro aiuto. Era come aver capito che, anche di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili, si poteva vincere. Era qualcosa su cui i due ragazzi avrebbero dovuto riflettere. Valeva sempre la pena lottare per qualcosa in cui si credeva e si poteva trovare una forza che non si credeva di avere.
    Alicia e Bert percorsero i corridoi della nave. Gli interni erano molto eleganti e lussuosi. Qualche volte avevano visto delle navi dei mercanti da dentro, ma non erano mai così belle.
    Arrivarono quindi in una stanza dove ad attenderli c'era colui che governava la nave, assieme al suo seguito. Era la persona con cui i due avevano parlato e si esprimeva perfettamente in basic.
    Ci terrei prima di tutto a ringraziarvi. Senza il vostro aiuto i pirati sarebbero probabilmente riusciti ad abbordare la nave e a prendere tutto e chissà cosa se sarebbe stato di noi. Non posso sorvolare sul fatto che abbiate affrontato tutto da soli e dell'immenso coraggio che avete avuto.
    Bert rifletté sulla cosa. Coraggio... era una qualità che non si poteva comprare ed era anche grazie a quella che ce l'avevano fatta. Le ricchezze all'interno della nave non erano state di nessun aiuto.
    Perciò vorremmo offrirvi una ricompensa.
    Il ragazzo prontamente rifiutò.
    Mi dispiace, ma dobbiamo declinare l'offerta. Abbiamo fatto solo il nostro dovere.
    Il mercante aveva sentito più e più volte quella frase, tuttavia non era sicuro che chi la pronunciava sapesse quel che diceva.
    Aspettare di sentire cosa ho da offrivi. Vedete, mesi fa ho acquistato questa colonia. Si trattava di un'iniziativa di popolamento di un pianeta messa male a livello di finanze.
    Se davvero aveva avuto i soldi per acquistarla doveva essere uno dei mercanti più ricchi.
    L'ho risanata e ora è una ridente cittadina, ho voluto anche dare un particolare tocco. Qualcosa che non la rendesse un banale insediamento. In particolare l'edificio governativo. Ho voluto trasformarlo in un palazzo, qualcosa degno delle istituzioni che deve rappresentare.
    Accese un'holomappa e comparve l'immagine di un palazzo degno di un re, con grandi giardini.
    Pensavo adesso di rivenderla. Una colonia così messa bene sarebbe valsa un prezzo maggiore.
    Non si trattava solo di una colonia così messa bene, ma anche del potere politico che ne sarebbe derivato dal possederla e dei privilegi. Oltre che dall'agiatezza economica.
    Ho pensato il palazzo non solo come centro rappresentante le istituzioni, ma anche come residenza.
    Era come se avesse voluto dare uno stile alla colonia. Chiunque fosse costui era straordinariamente ricco.
    Sarebbe stato uno dei miei affari migliori, ma se quei pirati mi avessero fatto qualcosa non avrei potuto di niente. Quindi penso che darla a voi valga come ricompensa, per aver salvato me e tutti gli altri.
    Bert guardò l'amica e dalla sua faccia capì che fosse in procinto di accettare. Lui però si ricordava della promessa fatta al predicatore ed intendeva rispettarla.
    La precedette. Prima che potesse proferire parola la prese di peso e se le caricò sulle spalle. Lei fu confusa.
    Coma abbiamo già detto, ringraziamo, ma non possiamo accettare.
    Il mercante rimase di stucco. Quindi Bert si voltò e proseguì verso gli hangar. Il mercante aveva implicitamente detto una cosa saggia: vi era qualcosa, che loro avevano protetto, che valeva di più della colonia. Nei corridoi Alicia si riprese.
    Mettimi giù!
    Gridò, veramente contrariata di non poter accettare la ricompensa. Bert però fu irremovibile.
    Arrivati all'hangar la posò al posto del pilota della loro nave, mentre lui andò al secondo posto. Ci vollero minuti perché la ragazza si decidesse a decollare e a lasciare la nave. Alicia non gli parò per giorni. I fatti però avrebbero dato ragione a Bert e anche Alicia avrebbe capito che aveva fatto la scelta giusta.
     
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